Fare cultura archeologica a Como e provincia.
Un poco di storia...
Subito dopo l’Unità d’Italia, nella nostra provincia venne costituita una Commissione Archeologica con:
"l’ufficio di vigilare alla conservazione degli oggetti di Arte bella dei monumenti pubblici e privati, di raccogliere iscrizioni, documenti, tradizioni, riti, canzoni, voci vernacoli e nomi corografici".
Dieci anni dopo, il 14 dicembre 1871, la Commissione decise di stampare un periodico che si occupasse di archeologia. Il documento venne edito per la prima volta nel marzo 1872, sotto la direzione di Vincenzo Barelli, pioniere dell’archeologia comasca.
Il periodico prese il nome di Rivista archeologica della Città e Provincia di Como, per assumere più tardi quello di Rivista Archeologica della Provincia e Antica Diocesi di Como (con riferimento ai territori del Canton Ticino, della Valtellina e del Varesotto). Dopo l’istituzione della provincia di Varese, la rivista prese il nome attuale di Rivista Archeologica dell’Antica Provincia e Diocesi di Como.
Negli anni la R.A.C. ha costituito la voce più qualificata della Società Archeologica Comense, che vi ha riversato nel tempo notizie e risultati delle proprie ricerche.
Vincenzo Barelli
(1807-1890)
Nato a Ponna in Val d'Intelvi, professore al Seminario di Como e canonico della Cattedrale.
Studioso di letteratura, storia locale, archeologia ed epigrafia.
Fu tra i fondatori della Commissione Archeologica della Provincia di Como e del Museo Civico.
Con Alfonso Garovaglio diede vita alla "Rivista Archeologica della Provincia di Como" sulla quale pubblicò numerosi studi.
La Rivista
Dal 2004 a oggi
La rivista viene distribuita gratuitamente ai soci.
Copie della rivista e numeri arretrati disponibili, possono essere acquistati presso la sede oppure ordinati on line sul nostro sito.
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Rivista Archeologica Comense, n. 205, 2023
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Rivista Archeologica Comense 191-192, anno 2009-2010
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Rivista Archeologica Comense 189, anno 2007
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Rivista Archeologica Comense 188, anno 2006
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Rivista Archeologica Comense 187, anno 2005
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Rivista Archeologica Comense 186, anno 2004
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Codice Etico
Il Codice Etico della Rivista Archeologica dell’antica provincia e diocesi di Como si ispira al Codice Etico delle pubblicazioni elaborato dal COPE’s (Committee on Publication Ethics) Best Practice Guidelines for Journal Editors. È necessario che tutte le parti coinvolte – autori, editori, redattori e revisori – siano a conoscenza e condividano i sottoindicati requisiti etici.
Premessa
Risale al 1872 l’esordio della “Rivista Archeologica della Città e Provincia di Como” con lo scopo di illustrare “i monumenti pubblici e privati, gli oggetti di archeologia e di arte bella e le raccolte d’iscrizioni, di documenti, di tradizioni, di canzoni popolari, di voci vernacole e di nomi corografici” attinenti al territorio. Nel 1902 fu fondata la Società Archeologica Comense, con lo scopo di garantire la pubblicazione del periodico, di cui è proprietaria. Con la denominazione attuale di “Rivista Archeologica dell’Antica Provincia e Diocesi di Como” ha raggiunto, nel 2018, il traguardo dei 200 numeri. Sostenuta quasi esclusivamente dal contributo finanziario dei soci e senza fini di lucro, è aperta ai temi dell’antichità, dell’arte e della storia principalmente dell’ambito territoriale.
Stanti queste premesse, non è previsto compenso per gli autori dei contributi pubblicati.
DOVERI DEI REDATTORI
Decisioni sulla pubblicazione
Il direttore della rivista e la redazione sono responsabili della decisione di pubblicare o meno gli articoli proposti. Il direttore fa prioritariamente riferimento al comitato scientifico della rivista e, occorrendo, alle indicazioni dei referees. Valgono i requisiti delle leggi vigenti in materia di diffamazione, violazione del copyright e plagio. Il Comitato di Redazione della Rivista è scelto congiuntamente dal Presidente della Società Archeologica e dal Direttore della RAC, e sottoposto al Consiglio direttivo della Società Archeologica per approvazione; resta in carica sino alla scadenza del consiglio che l’ha eletto.
Correttezza
I redattori valutano gli articoli proposti per la pubblicazione in base al loro contenuto scientifico senza discriminazioni di razza, genere, orientamento sessuale, religione, origine etnica, cittadinanza, orientamento politico degli autori. La procedura di peer review deve essere imparziale, scevra da pregiudizi e puntuale. La proprietà della rivista non potrà interferire con le decisioni della redazione in merito alla scelta degli articoli da pubblicare. Tutte le fasi del processo di revisione devono essere compiute utilizzando il protocollo previsto dalla prassi redazionale della Rivista, per assicurare l’imparzialità della decisione finale e per garantire che i materiali inviati restino confidenziali durante tutto lo svolgimento del processo di valutazione. La redazione deve valutare con attenzione eventuali critiche circa lavori pubblicati e non avere preclusioni rispetto alla possibilità di pubblicare ricerche che mettano in discussione lavori precedentemente pubblicati. La redazione ha comunque la facoltà, nonostante il giudizio dei revisori, di consentire la pubblicazione di lavori ove intraveda, con gli appositi interventi correttivi, elementi di originalità e pregio in relazione agli interessi della Rivista.
Rientra tra i doveri della redazione pubblicare, ove necessari, correzioni, chiarimenti e ritrattazioni. Agli autori deve sempre essere data l’opportunità di rispondere alle critiche, relativamente ai saggi pubblicati nella Rivista. Stante il rapporto stretto con i soci della Società Archeologica Comense, uno spazio all’interno della Rivista viene destinato alle loro eventuali comunicazioni con esonero da revisione paritaria.
Riservatezza
Il direttore ed i membri della redazione e del comitato scientifico devono astenersi dal rivelare qualsivoglia informazione sui testi sottoposti alla valutazione della Rivista.
Conflitto di interessi e divulgazione
Materiali inediti contenuti in un testo inviato alla rivista non possono assolutamente essere utilizzati nella ricerca da parte del direttore o di un membro della redazione senza l’espresso consenso scritto dell’autore.
DOVERI DEI REFEREE
Contributo del peer review
La pratica del peer review aiuta la redazione a prendere decisioni editoriali e può anche aiutare l’autore a migliorare il suo testo.
Rispetto dei tempi
Il referee che non si senta adeguato al compito proposto, o che sappia di non poter svolgere la lettura nei tempi richiesti, è tenuto a comunicarlo tempestivamente alla redazione.
Riservatezza
Ogni testo assegnato in lettura deve essere considerato riservato. Pertanto, tali testi non devono essere discussi con altre persone senza esplicita autorizzazione della redazione.
Oggettività
La procedura di peer review deve essere condotta in modo oggettivo, scevramente da preconcetti e pregiudizi. Ogni commento personale sull’autore è inopportuno. I referees sono tenuti a motivare adeguatamente i propri giudizi.
Indicazione bibliografiche
I referees si impegnano, per quanto loro noto, a indicare gli estremi bibliografici di opere fondamentali trascurate dall’autore. Il referee deve inoltre segnalare al direttore eventuali somiglianze o sovrapposizioni del testo ricevuto in lettura con altre opere.
Conflitto di interessi e divulgazione
Informazioni riservate o indicazioni ottenute durante il processo di peer review devono essere considerate confidenziali. I referee sono tenuti a non accettare in lettura articoli per i quali individuano l’esistenza di un conflitto di interessi per precedenti rapporti di collaborazione o di concorrenza con l’autore e/o con la sua istituzione di appartenenza.
DOVERI DEGLI AUTORI
Originalità e plagio
Gli autori devono garantire l’assoluta originalità dei testi inviati, e, in caso di utilizzo del lavoro e/o delle parole di altri, che questo sia stato opportunamente indicato o citato. L’utilizzo di immagini presuppone, da parte degli autori, l’assolvimento delle necessarie autorizzazioni e degli eventuali compensi.
Pubblicazioni multiple, ripetitive e/o concorrenti
L’autore non deve pubblicare articoli dello stesso contenuto in più di una rivista.
Indicazione delle fonti
L’autore deve sempre fornire la corretta indicazione delle fonti e dei contributi menzionati ovvero utilizzati nell’articolo.
Paternità dell’opera
La paternità dell’opera deve essere correttamente attribuita, e devono essere indicati come coautori tutti coloro che abbiano dato un contributo significativo all’ideazione e alla realizzazione della ricerca che è alla base dell’articolo. Nel caso di contributi scritti a più mani, deve essere inviato un unico testo e l’autore mittente è tenuto a dichiarare di avere correttamente indicato i nomi di tutti gli altri coautori, di avere ottenuto la loro approvazione della versione finale dell’articolo e il loro consenso alla pubblicazione nella rivista.
Conflitto di interessi
Tutti gli autori devono indicare nel proprio manoscritto qualsiasi conflitto di interesse che potrebbe essere interpretato in modo tale da influenzare i risultati o l’interpretazione del loro lavoro.
Errori negli articoli pubblicati
Quando un autore scopre un errore significativo nel suo lavoro pubblicato, è obbligato a segnalarlo tempestivamente al direttore e a collaborare con il direttore per correggere il testo chiedendo la pubblicazione di una rettifica.
Protocollo
Vengono qui elencati le fasi che intercorrono tra la proposta di pubblicazione sulla RAC e l’effettiva edizione, ed i ruoli delle singole figure coinvolte. L’autore propone al direttore della Rivista un articolo da pubblicare, con un breve riassunto del contenuto ed un titolo (anche provvisorio) Il Direttore lo accetta in via preventiva e fissa i termini di consegna, e di conseguenza in quale numero potrà uscire. Comunica le Norme redazionali all’autore ed invia il Codice etico RAC L’autore consegna il testo nei termini concordati, seguendo le norme redazionali e assicurando di essere in regola riguardo alle norme relative ai diritti sulla proprietà delle immagini Il direttore sottopone il testo ad un membro del comitato scientifico e/o ad un revisore esterno individuato, a cui sarà inviato il Codice etico RAC; il revisore non sarà a conoscenza del nome dell’autore dell’articolo Il revisore compila la scheda già predisposta che prevede tre opzioni: a. l’accettazione totale dell’articolo; b. la proposta di integrazioni e/o correzioni; c. il rifiuto dell’articolo, motivandola ampiamente Nei casi a e b, il direttore si preoccupa di comunicare all’autore le eventuali osservazioni, senza rivelare il nome del revisore Nel caso c il direttore può chiedere il parere di un altro revisore Nel caso di un articolo non reputato idoneo o nel caso l’autore non accetti le correzioni proposte, il Comitato Redazionale valuta il lavoro e decide tramite votazione se pubblicarlo comunque, qualora esso presenti elementi ritenuti conformi agli interessi della Rivista ed agli intenti della Società Archeologica. Il presidente della Società Archeologica partecipa alla votazione per l’accettazione di un articolo e, in caso di parità, il suo voto è decisivo.
L’autore consegna l’articolo con le correzioni proposte e da lui accettate Il comitato di redazione interviene con correzioni di carattere redazionale
L’autore potrà prendere visione delle bozze dell’articolo e dovrà correggerle entro 15 giorni; le correzioni da apportare devono corrispondere al lavoro di un’ora ogni cinquanta pagine da parte dell’operatore. Ulteriori correzioni andranno discusse con il comitato redazionale; i costi aggiuntivi saranno addebitati all’autore. Saranno altresì addebitati all'autore i costi, nell'ipotesi di eventuale ritiro dell'articolo dopo la consegna e la revisione redazionale.
L’autore consegna la liberatoria (scheda predisposta). L’autore riceverà il pdf dell’articolo, ed un DVD o una copia della RAC, a discrezione del Comitato. La Segreteria conserva copia delle liberatorie degli autori, e le schede di revisione paritaria.
COMITATO SCIENTIFICO
Ermanno Arslan
Giovanna Bonora
Philippe Della Casa
Christa Ebnother
Livia Fasola
Claudia Lambrugo
Maria Paola Lavizzari Pedrazzini
Stephanie Martin Kilcher
Antonio Sartori
Gemma Sena Chiesa
COMITATO REDAZIONALE
Presidente SAC
Direttore RAC
Alberto Artioli
Marco Biraghi
Rossana Cardani Vergani
Norme redazionali per la Rivista Archeologica Comense
Gli articoli devono pervenire in formato digitale al Direttore o nella sede della società. I testi devono pervenire nella versione definitiva; all’autore verrà sottoposta solo una bozza su cui potrà apportare piccole correzioni e di numero limitato, che comportino un lavoro di un’ora ogni cinquanta pagine da parte dell’operatore. Ulteriori correzioni andranno discusse con il comitato redazionale; i costi aggiuntivi saranno addebitati all’autore. L’articolo viene sottoposto a revisione paritaria; il comitato redazionale, in seguito al parere espresso da uno o più membri del comitato scientifico, o da un consulente esterno scelto a sua discrezione, potrà rifiutare la pubblicazione dell’articolo o potrà chiedere all'autore di apportare delle modifiche. All’autore verrà consegnato il suo articolo in pdf; si chiede di non pubblicare in internet il lavoro prima del trascorrere di tre anni dalla pubblicazione della rivista.
Immagini e disegni: Le immagini devono essere di buona qualità (almeno 300 dpi) in formato JPG o TIF, e vanno consegnate a parte su un CD, o inviate via mail o scaricabili da un sito. L'autore deve fornire indicazioni nel caso di specifiche necessità (ad es. grandezza a tutta pagina, dimensioni dell'immagine). La Rivista è in bianco e nero, perciò le tavole che, ad esempio, evidenziano fasi diverse di scavo di un sito, non devono essere a colori. Le fotografie fornite devono avere il permesso di pubblicazione richiesto dalla normativa; l'autore dovrà consegnare la liberatoria in calce, compilata e firmata. La direzione declina ogni responsabilità per immagini non conformi a questo requisito.
Le didascalie devono essere scritte tutte insieme, in calce all’articolo (Es: Fig. 1: Chiesa di Sant’Abbondio). I disegni dei reperti archeologici devono essere montati sulle tavole con indicazione della scala (l’ingombro max di una tavola è cm 23 x 16).
Testo: deve essere redatto in formato word 2007; le note devono essere in calce ad ogni pagina. Per "cartella" si intende una pagina scritta in Times New Roman 12 (circa 3500 tra caratteri e spazi). Nel testo i riferimenti alle figure devono essere indicati con: (fig. 1, fig. 2, ecc.). Di ogni articolo deve essere fornito un breve riassunto in italiano (5 righe per un articolo di 10/20 pagine; max 10 righe per un articolo di lunghezza superiore) ed inglese.
Le citazioni bibliografiche nelle note devono essere conforme a questi esempi:
Luraschi 1979, pp. 15-16 (se l'articolo compare in bibliografia)
oppure A. Pozzi, Megalitismo, Architettura sacra della Preistoria, Como 2009 (se il testo non compare in bibliografia, ma solo in una nota)
La bibliografia deve comparire dopo il testo; gli autori verranno citati in ordine alfabetico ed opere dello stesso autore saranno in ordine cronologico. Le riviste possono essere abbreviate, secondo abbreviazioni scelte dall’autore (in bibliografia deve comparire l’abbreviazione e la citazione per esteso della rivista).
Forniamo una serie di esempi:
Angera Romana 1995 = G. Sena Chiesa, M.P. Lavizzari Pedrazzini (a cura di), Angera Romana. Scavi nell’abitato 1980-1986, Roma 1995
Arslan E.A. 1971-1974, Spunti per lo studio del celtismo padano, in RASMI, 7-10, pp. 43-57
Conedera et alii 2004 = M. Conedera, P. Krebs, W. Tinner, M. Pradella, D. Torriani, The cultivation of Castanea sativa (Mill.) in Europe, from its origin to its diffusion on a continental scale, in Vegetation History and Archaeobotany, 13, pp.161-179
Lavizzari Pedrazzini M.P. 1980, Terra sigillata e ceramica comune della necropoli romana di Angera, in Acme, 33, pp. 205-250
Luraschi G. 1983, Interpretazione storica, in E. Bianchi, G. Luraschi, E. Vassalle, La necropoli romana della Mandana di Intimiano, Storia di Capiago Intimiano, 3, Como, pp. 247-254
RASMI = Notizie dal Chiostro del Monastero Maggiore, Rassegna di studi del Civico Museo Archeologico e del Civico Gabinetto Numismatico
Sena Chiesa G. 1993, Il territorio di Comum: insediamenti, necropoli, popolamento, in Novum Comum 2050, Atti del Convegno celebrativo della fondazione di Como romana, Como 8-9 novembre 1991, Como, pp. 55-56
Sennhauser H.R. 2003, Frühchristliche und frühmittelalterliche kirchliche Bauten in der Diözese Chur und in den nördlich und südlich angrenzende Lanschaften, in Frühe Kirchen im östlichen Alpengebiet. Von den Spätantike bis in ottonische Zeit, Bayerische Akademie der Wissenschaften, Philosophisch-historische Klasse, 123, 1-2, München
Buzzetti P. 1906/A, Il millenario tempietto Sanfedelino sul Lago di Mezzola, Milano, estratto da RAC, 51-52
Buzzetti P. 1906/B, Le memorie di San Fedele martire comense, Monza (ristampa 2010)
Cantù C. 1829, Storia della città e della diocesi di Como esposta in dieci libri, 1, Como
Tomea P. (a cura di) 1992, Chiaravalle: arte e storia di un’abbazia cistercense, Milano