L’antico Castrum sul colle San Maffeo

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L’antico Castrum sul colle San Maffeo

Al confine tra le province di Como e Varese, nel comune di Rodero (CO), si erge il colle di San Maffeo.

Il colle è di modesta elevazione (505 m s.l.m.), ma dalla sommità è possibile spingere lo sguardo in ogni direzione sulle valli e colline circostanti.

Qui, negli ultimi secoli dell’Impero, fu realizzato un castrum a controllo del limes alpino, di cui rimane la parte inferiore di una torre e pochi altri resti.

Il limes pedemontano per la difesa dell’impero

Nella Tarda Antichità il territorio prealpino ha svolto un importante ruolo strategico nel bloccare le invasioni dei popoli barbarici che minacciavano l’Impero. Qui si realizzò una linea di sbarramento, il limes pedemontanum.

Esso era costituito da una serie di capisaldi che controllavano le vie di accesso ai passi alpini, e lungo le valli principali che scendevano dalle Alpi. Queste strutture erano più adatte a lanciare l’allarme e ad accogliere la popolazione della zona con i propri beni, mentre i barbari saccheggiavano i dintorni.

Non erano funzionali ad una risposta armata all’aggressore, ma potevano diventare un importante punto di appoggio in caso di arrivo dell’esercito romano in forze.

Il ruolo di colle San Maffeo all’interno del limes

Il castrum del San Maffeo si inseriva in questo sistema difensivo. Tutte le torri sorte in cima ai colli (riutilizzate e modificate nei secoli successivi dai diversi popoli che occuparono l’Italia), si trovavano in posizioni dominanti e strategicamente importanti, in facile collegamento tra di loro.

In alcuni casi il contatto era visivo, in altri mediante il veloce accesso alle vie di comunicazione presenti nelle vicinanze. Erano elementi essenziali in un territorio come questo, da sempre punto di contatto tra diverse realtà e popolazioni.

Da qui infatti era facile raggiungere Mediolanum (capitale imperiale tra il 286 e il 402 d.C.), percorrendo verso Sud la valle del Lanza (che scorre subito ad oriente del colle), e poi quella dell’Olona.

Un percorso alternativo era Varese/Varisium proseguendo poi per Angera e il Passo del Sempione. In alternativa, si passava direttamente verso Nord attraverso la direttrice del Ceresio, fino a Bellinzona e verso il Gottardo o numerosi altri passi alpini.

Torre di colle San Maffeo

Il castrum di colle San Maffeo

Dell’antico luogo fortificato oggi rimangono pochi resti. La torre, impostata nel punto più alto del colle, è ridotta ormai a circa un terzo dell’altezza originaria (attualmente circa 10m).

La torre ha una base quadrata di 34 piedi romani (circa 9,7m), ed è realizzata con blocchi di pietra ben squadrata in corsi regolari di diversa altezza. Presenta due aperture, una minore per lo scolo delle acque sul lato SO e una più grande realizzata agli inizi del ‘900 sul lato SE che permette di apprezzare il riempimento a sacco tra le cortine murarie.

L’ingresso originale doveva trovarsi ad una quota superiore a quella attuale, raggiungibile da una scala esterna, come ad esempio nella torre del Baradello. Alcuni dei blocchi presentano curiose decorazioni, tra cui possiamo citare una figura antropomorfa e un uccellino sulla facciata Nord-Ovest.

Poco distante dalla torre, si trova quanto rimane della cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.

Era una dotazione indispensabile in caso di assedio, incassata sul lato nord del colle: restano solo parte dei tre muri perimetrali e il rivestimento in cioccopesto (malta e calce mischiata a minuti frammenti di coccio e laterizio), che la rendeva impermeabile.

Fino ai primi anni del ‘900 inoltre rimaneva anche parte del muro di cinta che circondava il colle, dello spessore di poco più di un metro.

Colle San Maffeo-chiesa di Santa Maria

La chiesa di Santa Maria degli angeli

La chiesetta che occupa l’estremità opposta del colle è attualmente dedicata a Maria Regina Angelorum, a San Grato (protettore dalla tempeste), e San Maffeo (variante grafica di San Matteo).

L’edificio attuale è stato realizzato nel 1714 utilizzando diversi blocchi di pietra della torre (così come per altri edifici del paese). La prima costruzione deve essere molto antica, forse di epoca longobarda.

La tradizione afferma che, in questo luogo, Sant’Adelberto, futuro Vescovo di Como, fu istruito da un eremita (VII secolo).

Il cippo con teschio e la croce posti nello spiazzo tra la chiesa e la torre, di epoca imprecisata, sono probabilmente legati ad alcune sepolture che avvennero qui, relative ai morti delle numerose epidemie che colpirono la zona durante il Medioevo.

Il colle è facilmente raggiungibile con una breve passeggiata da diversi punti del paese di Rodero. Oltre a permettere di osservare l’antica torre, appaga la vista con meravigliose viste sulle colline e valli circostanti, le Alpi svizzere e, nelle giornate più terse, fino ai grattacieli di Milano e oltre. Una importate festa popolare vi si tiene invece la prima domenica di agosto.

Colle San Maffeo Cippo

di Andrea Burzì.

Link e riferimenti:
  • M. Belloni, Ancora da scoprire la torre di Rodero, in Quadrante Lariano, Como, 1968 I, 2
  • D. Caporusso, Rodero (CO), Torre di S. Maffeo, in N.S.A.L., Milano, 1994
  • M. Colaone, In cima ai colli: la torre di Rodero o di San Maffeo, in Terra Insubrenº34, Varese, 2005
  • O. Mattirolo, La torre romana sul colle di S.Maffeo a Rodero, in Rivista Archeologica dell’Antica Provincia e Diocesi di Como114, 1937
  • A. Mazzola, La Torre di Rodero e il Colle di San Maffeo, Dialogolibri, Olgiate C., 1999
  • R. Pagani, F.Piazza, Analisi della funzione della torre sul colle di San Maffeo, in Archeologia, il passato presente, 1992
  • P. Pensa, Ipotesi sul limes prealpino tardoromano-barbarico a meridione dei laghi lombardi e sull’arroccamento lariano” in Studi in onore di Ferrante Rittatore Vonwiller, Como, 1980.
  • G. Sironi, La situazione viaria nel Seprio fra Tardoantico e Medioevoin Sibrium, XIX (1987-88).